venerdì 29 febbraio 2008

Il contratto con gli italiani. Si può fare?

Berlusconi ha presentato oggi le sue «sette missioni per rilanciare l'Italia». Gli italiani non devono aspettarsi «miracoli», sostiene il Cavaliere. Rilanciare lo sviluppo, sostenere la famiglia, maggiore sicurezza e giustizia, servizi ai cittadini, Sud, federalismo, piano straordinario di finanza pubblica, sono gli obiettivi del PDL. «Ma la nostra prima promessa - sostiene Berlusconi - è che non metteremo mai le mani nelle tasche degli italiani e che abbasseremo la pressione fiscale sotto il 40% del Pil».

Forse Berlusconi ha intenzione di mettere mano al suo portafoglio per finanziare le sue “sette missioni?” Il programma di Veltroni, sostiene il Cavaliere, è “in salsa statalista il programma storico della destra”. Vorrei innanzitutto sottolineare come lo stesso Berlusconi si autodefinisca “destra”, confermando le esternazioni recenti di Mastella, Casini e Veltroni.

«Riconquistare per l'Italia una posizione di primato nello sviluppo di qualità. Si può fare. Le risorse su cui far leva ci sono, dal nord al sud». Il Partito Democratico ha sottolineato, alla presentazione del suo programma, i «quattro problemi dell'Italia»: inefficienza economica, disuguaglianza, la poca libertà di perseguire il proprio disegno di vita e la scarsa qualità della democrazia. Ha inoltre presentato i suoi «dieci pilastri» per fare un'Italia «più nuova e più veloce», annunciati da Enrico Morando, estensore del programma del Partito democratico:
1) sicurezza «prima di tutto», 2) sviluppo "inclusivo", 3) concorrenza e merito, 4) welfare universalistico, 5) educazione come ascensore sociale, 6) spendere meglio e meno, 7) pagare meno, pagare tutti, 8) diritto dell'economia che liberi le energie vitali, 9) sostenibilità e qualità ambientale, 10) stato forte e sussidiarietà.

Berlusconi, dal canto suo, ha manifestato l’intenzione di rispolverare il «contratto con gli italiani» che firmò nel 2001 in tv da Bruno Vespa, «alla fine della campagna elettorale», inserendovi le «cose principali del programma. I disegni di legge sono già pronti: quelli sull'Ici, sulla detassazione degli straordinari e su tutti gli altri argomenti previsti nel programma».
Ma, avendo entrambi i programmi a disposizione, paragoniamoli.
PD: INFRASTRUTTURE - «Primo: modernizzare l'Italia. Significa scegliere come priorità le infrastrutture e la qualità ambientale - ha detto Veltroni - per colmare il ritardo che l'Italia ha accumulato. Diciamo no alla protesta Nimby e sì al coinvolgimento e alla consultazione dei cittadini. Sì agli impianti per produrre energia pulita, ai rigassificatori, ai termovalorizzatori e al completamento della Tav».
PDL: INFRASTRUTTURE - Per rilanciare lo sviluppo dell'economia italiana, il Popolo della libertà prevede «il rilancio e il rifinanziamento della legge obiettivo e delle grandi opere con priorità alle Pedemontane Lombarda e Veneta, al Ponte sullo Stretto di Messina e all'alta velocità ferroviaria e il coinvolgimento delle piccole e medie imprese di costruzione nella realizzazione delle grandi opere». Con la riapertura di tutti i cantieri accantonati durante il governo di centrosinistra, ha aggiunto Berlusconi, «possono immediatamente prodursi 300-350 mila posti di lavoro». Nelle 12 pagine di programma elettorale è previsto anche il rilancio del trasporto aereo «con la valorizzazione e lo sviluppo degli hub di Malpensa e Fiumicino» e la «partecipazione ai progetti europei di energia nucleare di ultima generazione» oltre a incentivi all'uso delle fonti rinnovabili. «Che rimangono - ha sottolineato l'ex premier - perché sono belle».
PD: SUD - Secondo punto programmatico «è il grande obiettivo di innovazione del Mezzogiorno, della sua crescita, che è la crescita dell'Italia». Veltroni dice no a una «politica che disperda fondi in una miriade di programmi, mentre diciamo sì a una drastica e veloce revisione dei programmi europei».
PDL: SUD - «Abbiamo previsto un piano straordinario per il potenziamento delle infrastrutture, la creazione di porti franchi, una legge obiettivo per i beni culturali», dice Berlusconi. A questo si aggiunge «il contrasto particolarissimo contro la criminalità organizzata, con un piano sicurezza per la legalità».
PD: SPESA PUBBLICA - Terzo obiettivo «il controllo della spesa pubblica». Negli anni di governo della destra - spiega Veltroni - è aumentata la spesa primaria corrente, «mentre il governo Prodi ha risanato e migliorato i conti pubblici. Per questo il nostro slogan è spendere meglio, spendere meno».
PDL: CONDIZIONI DI PARTENZA - Il Cavaliere sostiene di avere «consapevolezza della situazione difficile, italiana e internazionale. Speriamo- aggiunge - che non peggiori sotto l'influsso dell'economia americana. Appena avremo responsabilità di governo vedremo qual è lo stato dei conti pubblici, anche perché si è parlato di un tesoretto che non esiste».
PD: TASSE - Il quarto obiettivo del Pd «è fare quello che non è mai stato fatto: ridurre le tasse ai contribuenti leali, ai lavoratori dipendenti e autonomi che oggi pagano troppo». Un obiettivo che si traduce nello slogan: «Pagare meno, pagare tutti».
PDL: TASSE - Il Cavaliere punta molto sulla riduzione della pressione fiscale, attraverso «l'abolizione immediata dell'Ici sulla prima casa, premi e incentivi legati agli incrementi della produttività, una graduale detassazione delle tredicesime e degli straordinari». E poi, una novità «importante», secondo il Cavaliere, sarà il versamento dell'Iva posticipato al «reale incasso della fattura» e i rimborsi da 60 a 90 giorni. Inoltre Berlusconi promette di abbattere pastoie burocratiche e fiscali di ogni tipo. Iniziative che avranno i loro effetti anche a livello locale, dove le tasse, lamenta il leader del Pdl, sono aumentate quasi ovunque. In particolare, Berlusconi cita Roma dove «mi risulta, a quanto mi hanno detto, un aumento di 474 euro annui».
PD: DONNE - Quinto punto del programma «è investire più di quanto mai sia stato fatto sul lavoro delle donne». Perché «oggi in Italia ci sono tre patologie: bassi tassi di occupazione femminile, bassa natalità e alti tassi di povertà minorile. E noi vogliamo trasformare il capitale umano femminile in un asso per la partita dello sviluppo».
PDL: NESSUNA VELINA - E le liste? «Da lunedì - dice Berlusconi - cominceremo a parlare di candidature». Il leader del Pdl, rispetto alle indiscrezioni giornalistiche secondo cui al Circolo della Libertà andrebbero solo tre seggi, ribatte: «È una cosa folle, che non esiste. Anche perché di candidature cominceremo a parlare lunedì. Veline in lista? Non ce ne saranno. Ci sarà invece posto per molti giovani, e per l'altra parte del cielo, le donne, ci sarà spazio per il 30%. Le associazioni avranno adeguata rappresentanza».
PD: CASE IN AFFITTO - Al sesto punto programmatico c'è il problema della casa. Veltroni vuole aumentare le case in affitto e la «costruzione di circa 700 mila nuove case da mettere sul mercato a canoni compresi tra i 300 e i 500 euro».
PDL: CASA - Il leader del Pdl si impegna poi a varare «un grande piano di edilizia per i giovani e per il 13% delle famiglie non proprietarie di case». Si tratta, aggiunge, di un «impegno primario che assumiamo».
PD: DOTE FISCALE - Settimo obiettivo «è quello di invertire il trend demografico mediante l'istituzione di una dote fiscale: 2500 euro al primo figlio e aiuti per gli asili nido». Veltroni ha quindi rimarcato la necessità della lotta alla pedofilia, «il più orrendo dei crimini».
PDL: QUOZIENTE FAMILIARE - Come traguardo in 5 anni Berlusconi indica quello del «quoziente familiare: chi ha dei figli deve pagare meno tasse di chi non lo ha». Per la famiglia è prevista «l’introduzione del bonus bebè di 1.000 euro che noi avevamo introdotto e la sinistra ha cancellato».
PD: ISTRUZIONE - Ottavo posto nel programma del Pd è quello dell'università. «Cento nuovi campus universitari e scolastici entro il 2010 «perché la società dovrà contare sul talento e sul merito dei ragazzi italiani».
PDL: ISTRUZIONE - Berlusconi, affrontando il capitolo scuola del programma del Pdl, rilancia poi un cavallo di battaglia della campagna elettorale del 2001, ossia le tre i: inglese, Internet e impresa. L'ex premier sottolinea che questo è da considerarsi un obiettivo importante, «non era - osserva - solo un pallino di Tremonti».
PD: PRECARIETA' - Nono punto: «la lotta alla precarietà, la qualità del lavoro e la sua sicurezza». Per Veltroni «la sicurezza sul lavoro è un diritto fondamentale della persona umana, che non può essere comprato e venduto a nessun prezzo». Quanto ai giovani precari dovranno raggiungere il minimo di 1.000 euro mensili.
PDL: GIOVANI - Non solo. Il Pdl prevede «un periodo di no tax assoluto per giovani che iniziano nuove attività imprenditoriali». La misura, già prevista nel precedente programma elettorale, sarà affiancata da altre come quella che prevede «un bonus di locazione per le giovani coppie per creare le condizioni affinché mettano su famiglia il più presto possibile».
PD: SICUREZZA - Decimo obiettivo è quello della sicurezza «perché far sentire sicuri i cittadini è uno dei principali obiettivi del Pd». Il segretario del Pd vuole maggiori fondi per le forze dell'ordine e ribadisce la certezza della pena come uno dei cardini dell'azione di governo del centrosinistra.
PDL: SICUREZZA - Sul fronte immigrazione, «aumenteremo il numero dei Centri di permanenza temporanea per l'identificazione e l'espulsione degli extracomunitari clandestini». Una volta tornato al governo, spiega Berlusconi, il centrodestra «darà più risorse e mezzi alla polizia per far ritornare le città quelle che ora non sono più dopo che la sinistra ha spalancato le porte ai clandestini extracomunitari».
PD: GIUSTIZIA - Undicesimo punto è quello della giustizia e della legalità. Ricordando le parole di Napolitano, Veltroni dice «che da troppi anni c'è uno scontro nel Paese sulla giustizia e tra politica e magistratura. Proporremo norme innovative per la trasparenza delle nomine di competenza della politica. Nel nostro ordinamento inseriremo il principio della non candidabilità in Parlamento dei cittadini condannati per reati gravissimi connessi alla mafia, camorra e criminalità organizzata o per corruzione o concussione».
PDL: GIUSTIZIA - Secondo il Cavaliere, inoltre, «ci deve essere l’esclusione degli sconti di pena per chi è recidivo e chi ha commesso reati di particolare allarme sociale». E poi «inaspriremo le pene per i reati contro le donne e i minori»
PD: INNOVAZIONE - Ultimo e dodicesimo punto è quello dell'innovazione: «Vogliamo portare la banda larga in tutta l'Italia e garantire a tutti una tv di qualità». Il segretario del Pd dice che è necessario superare il duopolio tv «e correggere gli eccessi di concentrazione delle risorse economiche, accrescendo così il pluralismo e la libertà del sistema».
PDL: ENERGIA - Berlusconi affronta anche il nodo-energia. «Penso che non ci sia alternativa se non andare in maniera decisa e immediata nella direzione di nuove fonti energetiche nucleari per l'Italia» afferma. Per il Cavaliere si tratta di superare i ritardi accumulati in questi decenni dopo la «sciagurata decisione» degli anni '70 di dire no alla produzione di energia nucleare con il referendum.

Questi i due programmi, i dodici punti “per cambiare l’Italia” del PD e le dodici pagine del PDL. Premetto che in un paio di casi l’accostamento da me proposto può essere non “ortodosso”, ma questo non deve distogliere l’attenzione dal fatto che i due candidati premier stanno parlando di qualcosa di molto serio: il futuro del nostro paese. E, dobbiamo ricordarci, per citare l’antipolitica intelligente, che loro sono e saranno “i nostri dipendenti”.

1 commento:

l'albertone nazionale ha detto...

stralcio di un articolo recente a firma di un ex-premier comparso su un quotidiano nazionale:
"...Che cosa si propone? Lo diciamo senza false modestie: governare la Nazione. Con quale programma? Col programma necessario ad assicurare la grandezza morale e materiale del popolo italiano. Parliamo schietto. Non importa se il nostro programma concreto, com'è stato notato giorni sono da un redattore del Resto del Carlino, non è antitetico ed è piuttosto convergente con quello dei socialisti, per tutto ciò che riguarda la riorganizzazione tecnica, amministrativa e politica del nostro Paese. Noi agitiamo dei valori morali e tradizionali che il socialismo trascura o disprezza; ma soprattutto lo spirito fascista rifugge da tutto ciò che è ipoteca arbitraria sul misterioso futuro.". (da Il Popolo d'Italia, 23 marzo 1921)