venerdì 6 giugno 2008

In movimento

Imperdonabile la lunghissima assenza dal blog.

Cerco di farmi perdonare condividendo parte del mio percorso di queste settimane. Stiamo imbastendo un’associazione – per adesso ancora senza nome – che sappia proporre una risposta soddisfacente, o partecipare al concerto di risposte che bolle in pentola, al vuoto di rappresentanza che si è creato. Politica e cultura.
Siamo presto passati all’azione, c’est-à-dire autoformazione soprattutto, sul caldissimo tema del momento: Il Pacchetto Sicurezza. Inutile dirvi che molte realtà se ne stanno occupando, dall’ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, http://www.asgi.it/ ) in poi. In queste settimane stracolmi di dovere universitario ho pubblicato sporadicamente qualche articolo sulla questione, nei prossimi giorni cercherò di proporvi una ragionata selezione sull’argomento. Per il momento rendo qui pubblica i miei sunti delle ultime due riunioni di questa nascente associazione.
Chi fosse interessato alla questione non esiti a contattarmi via mail (carlogreppi@gmail.com) o sul blog. We need you all.

27/05/2008 (risparmio al blog alcune informazioni “operative”)

Amici, compagni.
Un breve sunto del nostro incontro di ieri sera.

Questa volta abbiamo sorvolato le questioni “teorico-politiche”, che poi tanto teoriche non sono, per andare a sviscerare una problematica specifica di urgente attualità.
Tralasciando il discorso non-violenza, appena accennato, siamo arrivati in fretta alla conclusione che, evitando deliri della ragione, non possiamo ignorare che la violenza sia strutturale, oggi comme toujours. La percezione – e conseguente analisi – distorta della violenza è dovuta in gran parte alla disinformazione, statistiche falsate, titoli allarmistici. Ma la responsabilità di questa strumentalizzazione della violenza è innanzitutto – perdonate l’ovvietà – politica: del governo Berlusconi e della sua Ombra. Di anni all’insegna di un paradigma egemonico.

La “propaganda” – permettetemi le approssimazioni – bipartisan ha individuato da mesi nell’“altro” il capro espiatorio responsabile di questa violenza. “Sicurezza” è diventato antonimo di “immigrato clandestino delinquente”, e a poco sono serviti i timidi richiami – in parte della sinistra radicale ora extraparlamentare – alla “sicurezza sul lavoro”, alla diffusione dell’illegalità e ai suoi legami con lo Stato, alle altre “violenze”, quella di genere, quella xenofoba, quella omofoba (parola oltretutto inesistente per Word – grazie Bill).

Parlando di illegalità e di violenza, e delle loro reali radici, si andrebbero infatti a minare le fondamenta stessa del “sistema”: le mafie e le loro ragnatele, la criminalità economica e finanziaria, la politica corrotta, gli stupri domestici, la “self-made justice”, lo sfruttamento degli irregolari. Il dito sarebbe puntato contro ognuno di noi. Se la mancanza di sicurezza è individuabile nella – senza dubbio diffusa – microcriminalità degli stranieri il gioco è fatto.

È il Lexotan della nostra ansia, la risposta alla “paura”. È una paura diffusa trasversalmente, che è necessario saper leggere a partire dalle nostre repellenti reazioni irrazionali. E in un circolo vizioso, la “paura” reale è stata creata, quella percepita creata a tavolino chissà quando. È sempre stato così, dice qualcuno. E gli ultimi integrati saranno i più agguerriti.

Abbiamo deciso di scendere in campo, per non lasciare che l’egemonia bipartitica finisca di divorare le alterità tra slogan xenofobi, retate, ronde e “pacchetti sicurezza”. Innanzitutto è necessario sganciare questa “paura” dall’immigrato. E in questo – come negli steps successivi – il nostro sarà un agire politico, non un assistenzialismo volontario “fine a sé stesso”, quanto un’opera volta alla riconquista di un’egemonia culturale e politica. Bisogna essere creativi, percorrere strade nuove. Per il momento, stiamo cercando di essere programmatici su quelle vecchie.
“Incontro con esperto”. Tema: sicurezza (versante immigrazione, approccio giuridico).

Poi, qualche pattuglia – o gruppo di lavoro (background che vai, denominazione che trovi).

Più che riferire idee sentite stasera e buttarne giù di mie, ahimè non so cosa fare. Dunque spero che a questa mia proposta campata per aria segua un’agguerrita discussione. Ovviamente vi invito a puntualizzare, criticare e insultare se questo resumé fosse delirante o avesse delle misinterpretations da sottolineare
.”

L’incontro con l’esperto non è ancora stato fatto, se sarà open vi riferirò con piacere. Nel frattempo io ho partecipato (e registrato) a un incontro in Tribunale con Petrini, Lamacchia e Trucco. Nei prossimi giorni vi proporrò un sunto, tradotto per non “addetti ai lavori” (o “haddetto ai valori”, come recitava un’incomprensibile cartolina elettorale del PD).
Siamo già operativi, al momento con delle abbozzate pattuglie “flessibili”, sul versante (contro)informazione. Vi inoltro il secondo resoconto.

03/06/2008 (vedi sopra)

Veloce perché tra poco svengo di sonno: passato egregiamente il mio penultimo esame.

Marta ci ha fatto un saggio e competente resoconto del decreto legge in vigore dal 25 maggio, suddiviso in ESPULSIONE, AGGRAVANTE CLANDESTINITA’ e CESSIONE A TITOLO ONEROSO DI IMMOBILI.
La lezione frontale si è trasformata ben presto in una vivace discussione sull’“eterogenesi dei fini” (espressione regina incontrastata della serata) del pacchetto sicurezza, chiarificazioni sulle modalità per ottenere il permesso di soggiorno, e sulle ovvie complicazioni che un’eventuale introduzione del reato di immigrazione clandestina introdurrebbe.

Abbiamo ancora una volta sottolineato l’impellente necessità di fare (contro)informazione, soprattutto alla luce della spazzatura xenofoba che circola copiosa e gratuita. A fianco della sacrosanta attività di autoformazione e di produzione di cultura politica (ci saranno mille modi per dirlo meglio ma ci siamo capiti) è necessario attivarci in fretta e cercare di combattere le nostre piccole battaglie dove serve (si diceva Vallette, Falchera,…).
En gros, abbiamo pensato di
PATTUGLIA GIURISTI (chi degli assenti si adiunge?)
raccogliere cifre ufficiali e di informarsi sui “pacchetti sicurezza” francese, spagnolo, tedesco, inglese (stop?), e delle normative europee, ONU, Amnesty…altro? Ho fatto un calderone.
PATTUGLIA INFORMAZIONE
Attenta lettura e selezione di titoli e articoli su immigrazione, rom, e chi più ne ha più ne metta, della settimana in corso, su La Stampa, Torino Cronaca, Tg1 e Leggo, City e Metro. Con particolarissima attenzione per la cronaca cittadino-regionale. Se ci fosse qualche pantofolaio che si può occupare del TG3 regionale è l’ultima cosa che manca.

Per riassumere male la questione: possedere l’argomento, sapere cosa sa la gente, informare “volantinando” a tappeto.

Il compito per la settimana prossima è: unitevi alle pattuglie coprendo zone-info scoperte, in ogni caso non venite a mani vuote la settimana prossima.

Si è pensato di allargare alla nostra “cerchia” l’incontro con l’esperto della settimana prossima – segni di vita dell’esperto? – e prepararne bene uno successivo, tra 3 o 4 settimane, con Petrini o chi per esso, magari in un posto più spazioso del Sud (nel quale trasportare la nostra tenacia) – io posso chiedere al Basaglia – 70 posti.

Non sono stato brevissimo, spero di essere stato chiaro. Vado a un incontro delle associazioni che si occupano di rom, vi farò sapere.

Qualcuno ci può inoltrare il programma del Sinistra Pride?

DOMANI SERA (Venerdì 6 giugno) c’è Jorge Giordani (economista, già ministro della pianificazione economica del Venezuela) che parla in Via Pescatore 7 (Piazza Vittorio, dietro il Lab o il 21 non mi ricordo): “Democrazia e socialismo nel XXI secolo, la rivoluzione bolivariana in Venezuela”. Io vado
.”

Possiamo continuare a pensare “tanto sarei una goccia nell’oceano”. Ci sarà sempre qualcun altro che se ne occupa, è vero.

È adesso che sta succedendo.

Estote parati.

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