sabato 5 luglio 2008

Resistiamo

Morire

Primavera – Estate 2008. La sinistra è spazzata via dal panorama politico italiano, ridotta a una guerra tra bande extraparlamentari. La sconfitta è il risultato di un crollo verticale della credibilità della proposta politica e della classe dirigente di sinistra, e della visione del mondo ad essa collegata.

Vogliamo innanzitutto assumere questo dato di fatto, senza attenuanti.

Capire

L’Italia è in balia di un bipartitismo populista imposto dall’alto, che trova la sua legittimazione in una “politica delle emergenze” che sfrutta le paure – reali o create, e dunque percepite – per calpestare diritti fondamentali, forte del controllo pressoché totale dei mass media. Nella nuova società dell’incertezza i nostri primi interlocutori devono essere quei settori che incominciano a percepirsi come ultima ruota del carro ricco, e che la paura di essere risucchiati nella povertà rende disponibili a qualunque cosa pur di restare a galla.

La nostra prima battaglia deve essere opporsi a ogni forma di manipolazione delle informazioni, dalla selezione al “prodotto finito”, un’opera costante di (contro)informazione. Per opporsi alla nuova egemonia culturale di destra è assolutamente necessario saper innanzitutto leggere il reale per comprenderlo, e poi offrirne un’interpretazione. Proporre parlando un nuovo linguaggio. Massimo di contenuto, minima complessità linguistica.

La risposta politica deve partire dal sapere.

Vogliamo partecipare al processo virtuoso, ora in atto in molte realtà della penisola e non solo, di produzione di una nuova voce, un “fare politica” che sappia parlare trasversalmente alla società.

Ricostruire un pensiero politico è il nostro obiettivo, la nostra ambizione. Senza sottrarsi ai conflitti, che si presenteranno con sempre maggiore urgenza.

Ricostruire

Agire per capire è il nostro metodo. Vivere un’esperienza originale di “fare politica” partendo dal basso. Forti degli irrinunciabili contributi che ogni esperienza politica, associazionistica, intellettuale, individuale o collettiva, porta all’interno del collettivo. Ripartire dall’umiltà. La storia della sinistra è il nostro bagaglio, ma per poter articolare una risposta prima culturale e poi politica all’oggi, un’alternativa, dobbiamo re-interpretare ogni situazione con tutti gli strumenti a nostra disposizione, trovare nuove sintesi e nuove soluzioni.

Vogliamo produrre un pensiero politico
che abbia come condizione necessaria una visione della società a lungo termine, ma che sappia rispondere velocemente, con onestà intellettuale e concretezza, alle “emergenze” del quotidiano, alla politica della paura e ai profondi cambiamenti che stanno stravolgendo il mondo.

Vogliamo potenziare l’iniziativa popolare e la capacità di reagire del “basso”. E per far questa dobbiamo andare a ricostruire il popolo della sinistra, e scovare le nuove urgenze, rendendoci capaci di proporre nuovi approcci a problemi irrisolvibili se affrontati con superficialità e dogmatismi.

Nascere

Il nostro obiettivo è contribuire a riformulare una proposta politica di sinistra per la libertà e l’autodeterminazione delle donne e degli uomini, l’uguaglianza sociale, la pace, il pianeta. Per dare a ciascuno una speranza di realizzabilità di un’alternativa a un mondo di squali, all’ormai radicato pensiero unico che dipinge se stesso come unica lettura possibile del reale. Se stesso come unica alternativa possibile a se stesso.

Collettivo Marcovaldo Jacopo 3292265717, Carlo 333 2300584

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non so se riuscirò ad esserci fisicamente, ma sono con voi.
Grazie, Ema

Anonimo ha detto...

Non so se riuscirò ad esserci fisicamente, ma sono con voi.
Grazie, Ema