sabato 5 luglio 2008

Ma quale sicurezza?

Il Governo Berlusconi, sull’onda di una dichiarata urgenza di sicurezza del Paese, ha approntato una serie di misure legislative volte a colpire la “piaga” dell’immigrazione clandestina. Dietro c’è un teorema del genere: illegalità e insicurezza si misurano in termini di microcriminalità e quest’ultima, a sua volta, diventa sinonimo di immigrazione. Il delinquente e il clandestino coincidono. Il decreto-legge datato 23 maggio è già in vigore e, oltre a inasprire le disposizioni relative all’espulsione dello straniero come misura di sicurezza sociale, prevede l’introduzione dell’aggravante di clandestinità (se a commettere un reato è un clandestino la pena prevista per quel delitto sarà aumentata fino a un terzo) e la reclusione da sei mesi a tre anni unita alla confisca dell’immobile per chi affitti un alloggio a uno straniero irregolare. E’ già pronto un disegno di legge che introduce il reato di clandestinità, spalancando le porte del carcere a chi entra irregolarmente in Italia, e rende ancora più tortuoso l’iter per ottenere la cittadinanza italiana. La detenzione nei Centri di Permanenza Temporanea potrà inoltre protrarsi fino a 18 mesi, contro i 60 giorni attuali.

Noi invece crediamo che:
1. se davvero esiste un “problema sicurezza”, sia errato, ipocrita e strumentale porlo in termini di immigrazione. Un problema c’è eccome su questo versante e riguarda il circuito di illegalità cui sono costretti i clandestini: lo straniero irregolare è posto ai margini della società, dove ogni possibilità di integrazione e ogni forma di sostentamento che non derivi dalla delinquenza gli sono negate. La dimostrazione del fatto che l’equazione straniero = delinquente sia falsa è contenuta nei dati del Ministero, secondo cui gli immigrati regolarizzati presentano livelli di delinquenza uguali o inferiori a quelli degli Italiani. Integrare gli irregolari, piuttosto che limitare ulteriormente gli strumenti legali per vivere in Italia, è dunque l’unica risposta al fenomeno inarrestabile delle migrazioni. Chiudere le frontiere e aprire le carceri rappresentano soluzioni demagogiche e illusorie, buone a prendere voti facendo leva sulle paure indotte e i sentimenti xenofobi degli italiani, utili a far passare fra le priorità del momento la solita legge truffa che sottrae alla giustizia il primo e più recidivo delinquente del nostro Paese, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
2. vi siano tanti fattori che rendono le nostre vite insicure, ma questi vengono deliberatamente aggirati dalla prassi e dalla retorica politica. Mentre tv e giornali alimentano la caccia alle streghe, le destre vogliono farci chiudere gli occhi su questioni che a noi, giovani donne e uomini, paiono quanto mai reali e urgenti. Sulle nostre vere paure.

SÌ, ABBIAMO PAURA:
abbiamo paura che il nostro titolo di studi non valga niente; siamo costretti a tirocini infiniti, sottopagati (se va bene) e senza diritti; non abbiamo alcuna fiducia nelle istituzioni, nella liceità dei concorsi pubblici, nell’onestà dei dirigenti statali; siamo quasi assuefatti al potere della mafia su intere regioni del nostro Paese; se omosessuali, siamo discriminati e subiamo tutte le umiliazioni di una società intollerante; se donne, siamo soggette a un maschilismo imperante, che esercita abusi continui e quotidiane violenze di genere. Tutti ci scopriamo a temere per la sopravvivenza della nostra democrazia, per l’instabilità delle relazioni internazionali, per la riduzione del nostro pianeta a un bene a tempo determinato.
Questa è l’emergenza sicurezza che vorremmo venisse affrontata, questi i temi che crediamo dovrebbero fare notizia sui mass-media, senza che si tenti di convincerci che il problema siano dei disperati che sbarcano a Lampedusa o che qualche rom in meno a chiedere l’elemosina possa migliorare le qualità delle nostre vite.

SE LA PENSI COME NOI, ADERISCI AL PRESIDIO DI MARTEDI’ 8 LUGLIO, IN PIAZZA CASTELLO ANGOLO VIA GARIBALDI, H 18, 00. In concomitanza con la manifestazione di P.zza Navona a Roma.

Collettivo Marcovaldo
Jacopo 3292265717, Carlo 333 2300584, Emiliano 333 5268665

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