venerdì 14 marzo 2008

Piovono mimose

Un lettore mi ha chiesto di smetterla con questa “campagna discriminatoria nei confronti di una persona unica quale BERLUSCONI”, e mi ha invitato a “esprimere dei valori e delle idee nelle quali ci si possa riconoscere”. Voglio innanzitutto ribadire l’importanza che hanno per questo “blog in progress” i vostri commenti, anche in forma privata. Incasso quando sono critiche e accolgo ogni suggerimento.

Come si può notare leggendo i post sulla Spagna, su Gaza, crisi andina e Russia, e seguendo quotidianamente la sezione “Ieri e oggi”, oltre che “Iniziative”, il mio interesse non si limita alla politica interna, anzi.

In questi giorni, per esempio, la situazione resta drammatica nella Striscia, in Iran si vota e in Tibet si muore, la crisi dei prezzi preoccupa tutto il mondo occidentale (da Bush alla BCE), i rapporti Chavez – Uribe vivono un momento di calma solo apparente, Al Quaeda fa avere sue notizie.

In questo momento decisivo per il nostro prossimo futuro, però, non è possibile distogliere lo sguardo dal Belpaese.

A casa nostra regna il “sense of humour”.

Il Cavaliere si difende dalla pioggia di critiche alla sua battuta rivolta a "una precaria” – ha un nome questa “precaria”? – alla quale, con il suo sorriso mummificato, ha detto di sposare il figlio di Berlusconi per migliorare la sua condizione economica. “Poveri noi, se cadessimo nelle mani di chi non ha sense of humour”, ha risposto seccato alle reazioni indignate. Un candidato alla Presidenza del Consiglio osa riferirsi a una giovane precaria dicendole di far leva sul suo sorriso per trovarsi un marito ricco?

MA STIAMO SCHERZANDO?

Forse in un paese scandinavo una frase del genere comprometterebbe la campagna elettorale del candidato. Persino negli Stati Uniti. Non nella nuova Europa “populista”. Qualche settimana fa Sarkozy, al salone dell’agricoltura, ha dato del “pauvre con” a un signore che non ha voluto stringergli la mano. “Povero stronzo”, per rendere l’idea.

Le donne continuano a essere pagate meno degli uomini, molte crescono ancora in sacche di ignoranza, in ambienti ai quali sono incatenate, spesso con molte meno opportunità dei loro coetanei. Pubblico una lettera apparsa il 7 marzo sul blog di Beppe Grillo:
La disoccupazione femminile in Italia riguarda il 46,2% delle donne in età lavorativa e ha due conseguenze fondamentali: impoverimento delle famiglie e bassissimi tassi di natalità.Senza occupazione femminile non c'è sviluppo per il paese, così la Commissione Europea che richiede all'Italia di arrivare al 60% di occupazione entro il 2010. Come reagiscono le Istituzioni Italiane, cosa suggeriscono i partiti di maggioranza? (da Umbrialeft) Il Pdl propone l’introduzione del “quoziente familiare” che andrebbe a tassare maggiormente il reddito delle mogli - che percepiscono meno del marito - e meno quello dei mariti, il Pd propone un incentivo al lavoro di cura gratuito attraverso una riduzione di aliquote fiscali sulle donne che possano “certificare”le spese di cura. Peccato che in entrambi i casi niente viene fatto per aumentare l’occupazione femminile, penalizzata proprio dalla cultura della discriminazione, dal peso dei lavori di cura gratuiti, dalla differenza dei salari a pari prestazione, dalla mancanza di flessibilità e in genere dalla tradizionale incapacità di partorire nuove strategie economiche per il paese.
Non è solo “un precario” quella ragazza della nostra età. È anche una donna. Che è stata insultata da un miliardario.

Intanto, la bufera Ciarrapico è arrivata alle orecchie del Partito Popolare Europeo, Juncker si è indignato: “Al Ppe non c’è spazio per i fascisti”. Gli opinionisti stranieri sono allibiti dai toni che la campagna elettorale del PDL ha ormai fatto suoi. Il Cavaliere ha strappato il programma del PD, tollera e protegge tra le sue linee un signore che si definisce “fascista”, manca di rispetto a una giovane precaria. Mercoledì un Berlusconi sommerso dai microfoni ha reagito nervosamente alle domande su Ciarrapico, inveendo contro i giornalisti: “Stavate sempre con loro [i comunisti]”, “vogliamo parlare degli scempi del comunismo?!?” e via dicendo.
Continuare la polemica mi sembra controproducente e fuorviante. Il lapidario commento di Di Pietro dovrebbe riportare la discussione su un altro campo minato: “Ciarrapico è innanzitutto un pluricondannato”.

Per tornare alla critica che mi è stata mossa, il primo dei valori che non può mancare in una cultura democratica è il rispetto. Perfino dell’avversario. Non dovrebbe essere permesso stracciare il programma elettorale dell’altro schieramento, candidare nel proprio schieramento un dichiarato “fascista”, e ancor meno insultare la dignità di una ragazza che riflette la situazione di centinaia di migliaia di sue coetanee in un paese con poche opportunità. E questi sono fatti dell’ultima settimana.

“Una destra populista può vincere le elezioni ma può difficilmente governare un paese”. Sono parole di Casini. La tempestiva risposta del Cavaliere è stata:

“Ciarrapico andava a braccetto con Casini.”

Forse dovrei avere anch’io un maggior “sense of humour”. È che proprio non mi fa ridere.

Nel prossimo post cercherò di distogliere lo sguardo dall’Italia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ammetto che l'eccessiva facilità di parola del nostro amato Silvio (ahahahahah) sia volte decisamente imabarazzante, almeno avrei prefirito una risposta più classica, stile Veltroni, ma è incorreggibile, anzi lo è smepre stato!!!Qualcuno ha avuto almeno la onestà di ringraziarlo per le sue uscite: senza di lui quasi tutti i giornali avrebbero solo la metà delle vendite!!!!ridicolo...... Ma il Berlusca è fatto così da quando è in politica (cioè 14 anni), e non saremo di certo noi a cambiarlo a 71anni. E' chi nn ha vissuto solo di politica che crede sempre di poter dire e parlare, sia ironicamnte che no, quando vuole lasciandosi andare in osservazioni imbarazzanti.
Ti ringrazio di aver accolto la mia proposta, spero che tu riesca a mantenerla e a concretizzarla, anche perchè altrimenti il blog sarà solo un attacco continuo tra chi la pensa in un modo e chi nell'altro. Due precisazioni:
-la ragazza oggetto della battuta era già candidata al momento dell'intervista, nella lista di Alemmanno come sindaco di Roma
-Juncker ha oggi espressamente detto che il PPE in Italia è e coincide con Berlusca e il popolo delle libertà
-Ciarrapico: frasnaturalmente da evitare in campagna elettorale ma si sa bene(per quanto il fantastico di Pietro lapidario possa dire!!!!) era stato invitato a partecipare nella costituente del Partito Democratico a Ottobre prima che berluscalo cercasse.
Un abbraccio come al solito A. Benna